giovedì 16 aprile 2020

Step #2 Storia del termine


La parola futuro deriva da futurus, participio futuro del verbo sum.

Il futuro, da quel che vediamo nell'etimo, è una declinazione dell'essere. Nella concezione lineare del tempo, ancora non esiste, non ha avuto luogo, ci sta davanti, - un davanti che però non si vede, che da seduto qui, non posso indicare: si sviluppa attimo per attimo da una dimensione informe, enorme di promesse o di minacce; secondo una concezione relativistica è un settore nello spaziotempo in cui si trovano tutti gli eventi che devono ancora accadere in base ad uno specifico sistema di riferimento.

Il futuro è da sempre legato imprescindibilmente al passato; la parola futuro rappresenta una declinazione a venire dell'essere, dell'esistere, ma insieme contiene la radice del passato. Il termine futurum è infatti, nella sua origine latina, participio futuro del verbo "essere", e indica "ciò che sta per essere o accadere". "ciò che è destinato ad essere". Al tempo stesso, però, tale forma si origina dalla radice fu-, che corrisponde appunto alla radice tematica del tempo perfetto, cioè del passato.

Possiamo anche considerare il futuro come opposto del passato (parte del tempo e di eventi già accaduti) o del presente (parte del tempo in cui gli eventi stanno accadendo).

Come tutti i participi verbali latini, oltre alla funzione prettamente verbale può assumere il ruolo di aggettivo, nel caso di ciò che deve ancora accadere o che potrà diventare e di sostantivo (participio sostantivo); in grammatica come tempo verbale nel modo indicativo per esprimere azione lontane dall'accadere e quindi incerte e esprimendo al tempo stesso dubbiezza; come tempo e quindi un qualcosa che deve ancora venire; in senso gergale indicando un periodo di scoperte scientifiche ed innovazione del sapere ed infine in senso figurato come un qualcosa ancora da realizzare o che si sta per compiere come si era immaginato ad anteriori, con intenzionalità che avvenisse proprio in quel modo.

Nel tempo la ricerca del futuro come evento ancora da venire la troviamo nelle religioni o nelle pseudoscienze come astrologia o la chiromanzia cercando sempre un aiuto nella previsione di un futuro propizio; infatti le figure come profeti e divinatori ebbero numerosi benefici e considerazione sociale in molte comunità proprio grazie a queste loro capacità.

La parola futuro la ritroviamo inoltre come spunto per la creazione del "Futurismo", movimento letterario ed artistico che come presupposto aveva la volontà di spazzare via il passato ed ogni forma espressiva tradizionale e volgere il suo sguardo appunto al futuro, al movimento (inteso come dinamismo) ed alla civiltà meccanica che si stava sviluppando (movimento fondato nel 1909 da F.T. Marinetti).

Fonti: 

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Step #24

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